Cosa sono i fashion lawyer?

Si parla spesso di fashion lawyers in ambito legale, ma cosa sono?

Innanzitutto è bene fare chiarezze sul fashion law, che è un settore interdisciplinare che coinvolge diverse branche del diritto: quello commerciale, industriale, aziendale, societario, della concorrenza, del lavoro, del diritto d’autore e fallimentare.

Queste sono declinate soprattutto nell’ambito della moda e il professionista, il fashion lawyers, si occuperà soprattutto di diritti sui disegni, sui modelli, sui brand e di tutte quelle azioni atte a tutelare o a far valere il diritto commerciale, salvaguardare il cliente dalla contraffazione, dal plagio, dalla concorrenza sleale, ecc.

Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo tipo di servizio che potrai offrire ai tuoi clienti e che ti permetterà di acquisirne di nuovi se inserirai questa specializzazione sul tuo biglietto da visita o nel tuo blog.

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Diritto della moda: i servizi offerti al cliente

Il fashion law è un campo specialistico a tutti gli effetti ed include sia il diritto civile che penale e, nello specifico, riguarda la tutela delle proprietà intellettuali, il diritto commerciale, la lotta alla contraffazione, il diritto doganale.

L’avvocato specializzato in fashion law può occuparsi di pratiche inerenti a piccole, medie, grandi imprese e anche relative a singoli, a stilisti, piccoli imprenditori, ecc.

Uno studio legale, o il singolo uomo di legge, può offrire un servizio completo all’assistito e seguirlo fin dalle fasi di ideazione di un brand, di un tessuto, di un modello e simili. Poi potrà seguirlo anche in fase di produzione, di distribuzione, promozione dei servizi e del prodotto creato e sempre tutelando il brand.

Uno studio di associati per esempio, può offrire un servizio di fashion law e suddividere le varie pratiche tra i professionisti.

In questo caso il team legale, i cui membri sono specializzati nelle varie branche del diritto, lavoreranno sinergicamente con un approccio del tutto multidisciplinare e, perché no, anche pragmatico e, soprattutto, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi e alla tutela del cliente e delle sue opere intellettuali e creative.

Questo può operare sia in Italia che all’estero e proporre, commercializzare, creare e vendere le sue opere dappertutto.

L’obiettivo di business del cliente è costantemente seguito e supportato nei vari passaggi dall’avvocato, o dagli avvocati, in modo sinergico e completo.

Nello specifico il fashion law potrà occuparsi, sempre in vista di un lavoro completo e preciso, di differenti servizi per il cliente. Tra questi:

  • protezione delle proprietà intellettuali.
  • tutela del Made in Italy.
  • tutela del brand creato e supporto nella deposizione di tale marchio.
  • avvio di start up.
  • finanziamenti e crowdfunding.
  • private equity.
  • angel investors.
  • gestione del contenzioso.
  • lotta alla contraffazione.
  • antifrode.
  • tutela doganale.
  • tutela penale.
  • e tanto altro.

Un legale esperto in fashion law dovrà comunque tenersi sempre aggiornato e, come visto, molti servizi e specialistiche sono del tutto settoriali, legate all’ambito del commercio, della moda e dell’avvio di aziende e relativa tutela di marchi, brevetti e prodotti.

Il settore è vario e promette anche un buonissimo riscontro lavorativo e di commesse, è bene quindi non trovarsi impreparati e, magari, specializzarsi o interessarsi a queste novità e proporre il servizio a tutti i clienti, per trovarne anche di nuovi.

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Specializzazione in fashion law

Qualsiasi avvocato che voglia avvicinarsi e, proporre all’interno del proprio studio e dei propri servizi, quello di fashion law, è tenuto a specializzarsi.

Ovviamente dovrà essere un avvocato penalista o civilista e frequentare appositi corsi di formazione, facili da trovare in tutta Italia. In via generale questi percorsi formativi non impegnano eccessivamente il professionista e durano circa 120 ore, distribuite al massimo in 4 o 8 settimane: tutto dipenderà dall’ente che li eroga.

Verrà comunque rilasciato un certificato e la frequenza è spesso concessa anche a praticanti e studenti universitari. È fondamentale specializzarsi perché non bastano le conoscenze generiche di diritto commerciale o quelle legate ai diritti d’autore e alla contraffazione.

Gestire infatti un’impresa di moda o simili, specie nel campo del luxury, richiede conoscenze approfondite del sistema e delle componenti giuridiche che entrano in gioco.

Per esempio vengono esaminati, sempre all’interno dei corsi di formazione specifici, le dinamiche interne all’azienda ed ai contatti e contratti con fornitori, collaboratori, ecc.

I temi trattati includono anche:

  • il business models.
  • lo sviluppo delle collezioni di moda.
  • il deposito del marchio, ecc.

Sono molte le fasi tecniche legate al marketing e alle politiche aziendali da approfondire, per esempio il citato business models è l’insieme di soluzioni a livello strategico e organizzativo che un’azienda mette in atto per risultare competitiva rispetto alla concorrenza.

Anche la pubblicità e concorrenza sleale sono temi legati al settore e che, l’avvocato che intende occuparsi di fashion law, deve conoscere approfonditamente, soprattutto per apprenderne le dinamiche.

A livello invece puramente giuridico e legislativo, i temi che vengono trattati nei corsi specialistici sono, in via generale:

  • la negoziazione.
  • gli accordi specifici e settoriali per la messa sul mercato dei prodotti o del marchio.
  • le caratteristiche che deve avere un prodotto per definirsi Made in Italy.
  • la falsificazione e contraffazione.
  • il digital fashion.
  • i diversi tipi di brand.
  • la protezione dei marchi.
  • il diritto di proprietà intellettuale, ecc.

Tra le tematiche decisamente attuali ed in costante mutamento c’è il citato digital fashion, ma di cosa si tratta?

In poche parole si identifica l’interazione tra moda e strumenti tecnologici legati all’informazione, comunicazione ed alla promozione. Basti pensare ai social mediaal ruolo degli influencer per capire quanto questo ramo vada approfondito anche in termini legali e di tutela dei vari marchi e delle proprietà intellettuali.

Queste tecnologie digitali sono spesso incontrollabili, proficue in certi casi, anche per i brand, ma deleterie per altri versi ed il professionista che offre un servizio di fashion law deve assolutamente poter comprenderne le dinamiche e trovare la soluzione più idonea al fine di tutelare il proprio cliente, nonché il suo brand, il prodotto o l’azienda.

Infine, e non meno importante, all’internod ei corsi di specializzazioni per fashion lawyers, vengono esaminati casi pratici e reali, anche contratti, cause concluse e famose, contenziosi ed intervengono, nei corsi più accreditati, anche importanti figure del settore moda e management.

Esempi pratici di fashion lawyer

Di seguito inseriremo alcuni esempi nei quali è necessaria la figura dell’avvocato specializzato in fashion law, chiamato appunto fashion lawyer.

Si tratta di piccoli esempi, ma che possono far comprendere all’avvocato che questa branca, o servizio legato al mondo della moda, può considerarsi una vera e propria opportunità lavorativa, sia per il professionista singolo che per uno studio associato.

1) Ogni stilista, ma anche ogni sarto e creatore di abiti, accessori moda, o di qualsiasi altro oggetti di carattere artistico può rivendicare il diritto d’autore su queste creazioni.

Non solo, questo professionista può anche necessitare di tutela sulla produzione in serie degli stessi, sulla registrazione di una specifica collezione, o di un modello particolare e unico, magari richiesto su commissione. Qui entra in gioco il fashion lawyer che potrà, come detto anche nei capitoli precedenti, prendersi in carico di tutta la parte legale e business del cliente, seguendolo in tutte le fasi ideative, produttive e commerciali.

2) Ogni creazione nuova di un designer o stilista inoltre, dovrà essere valutata in riferimento alle caratteristiche stesse del progetto perché, secondo gli obblighi formativi che derivano dall’appartenenza all’Unione Europea, vanno vagliate diverse forme di tutela inerenti. Si pensi ad esempio ai disegni ed agli stessi modelli di uno stilista che potrebbero benissimo rientrare nelle casistiche dei diritti d’autore. Non solo, ogni nuova collezione o prodotto dovrà essere esaminato riguardo anche alla concorrenza sleale, evidenziando e scongiurando eventuali plagi, ecc.

3) Anche in caso di avvio di una start up l’avvocato esperto in fashion law può entrare in gioco e affiancare gli imprenditori in tutte le fasi di deposito del brand e della creazione pratica dell’attività. In questo modo si accompagnerà il cliente durante tutto il suo percorso lavorativo e, naturalmente, anche nei processi successivi. È un impegno costante e un lavoro continuativo, assolutamente da non sottovalutare e che prospetta grandi soddisfazioni professionali.

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La tutela autorale

Il fashion lawyer, l’avvocato specializzato in diritto della moda, si confronterà spesso con il tema della tutela autorale. Vogliamo quindi sottolineare ed esaminare questo fondamentale punto.

Si parla di tutela autorale delle creazioni artistiche relative, in questo caso di fashion law, alle produzioni di stilisti o del design industriale, in riferimento alle leggi sul diritto d’autore. Anche una semplice sarta, o un professionista artigianale può rivendicare questi diritti e ricorrendo semplicemente alla consulenza e tutela da parte di un avvocato fashion lawyer.

A questo proposito si può citare il caso che ha coinvolto una sarta appunto alla quale è stato riconosciuto il diritto d’autore sui suoi capi di alta moda realizzati su misura e come capi unici. L’ordinanza è del Tribunale di Milano, 11-12-2014, della Sezione I specializzata in proprietà industriali e intellettuali.

Gli abiti realizzati dalla sarta erano destinati ad una nota show-girl e commissionati dall’addetto stampa di quest’ultima, la quale utilizzava le immagini, appunto indossando tali abiti, sui propri canali web. Fin qui nulla di strano, ma la show-girl non citava il nome della sarta che li aveva creati appositamente, nemmeno nei credits del sito in questione.

Il Tribunale di Milano ha quindi ordinato l’inserimento del nominativo della sarta a margine delle immagini incriminate e di eventuali altre, oppure nei credits. Le parti interessate, cioè la show-girl, l’addetto stampa che commissionava gli abiti, il titolare del sito e l’impresa committente dello shooting fotografico sono anche state condannate al risarcimento delle spese processuali.

Questo è solo uno dei tanti esempi, ma ciò che si può sottolineare e che il professionista della legge deve tenere presente, è che gli effetti del riconoscimento dei diritti d’autore non sono da poco. Basti pensare alla durata della registrazione di uno specifico design: 5 anni rinnovabili per 5 volte.

Lo stesso vale per la protezione dei diritti d’autore dopo la morte dell’artista o autore in questione: fino a 70 anni dopo il decesso di quest’ultimo. È sicuramente una specializzazione interessante e, come già detto, proficua e degna di nota, sia per gli avvocati di primo pelo, che per quelli che esercitano da diversi anni e che magari vogliono ampliare il loro staff.

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Fashion lawyer: un avvocato di tendenza

Tenendo anche conto che le leggi a tutela dei diritti d’autore e, in generale legate anche alle nuove professioni strettamente collegate alla moda, sono in costante aggiornamento, la specializzazione in fashion law si rivela sicuramente vincente.

Influencer, blogger, poeti e scrittori, disegnatori, ritrattisti, stilisti e artigiani, il web è ormai culla di nuovi talenti e di nuovi professionisti, i quali necessitano di un supporto legale, anche e non solo, per quanto riguarda la tutela delle loro creazioni.

Uno studio legale può infatti avvalersi di un componente dello staff esperto in fashion law, oppure lui stesso specializzarsi in questa branca del diritto. Sicuramente la scelta sarà vincente in entrambi i casi e, offrendo un servizio all’avanguardia e capace di differenziare lo studio o l’avvocato dalla concorrenza, porterà nuovi introiti e nuovi clienti.

Tutto questo però a fronte di una specializzazione adeguata e di una stesura degli impegni ad hoc. Infatti uno studio che funziona è quello che vanta non solo abili professionisti nel team, ma anche un’organizzazione interna degna delle migliori catene di montaggio. Per questo è fondamentale munirsi anche di strumenti alla’avnguardia come la rete web, supporti elettronici e anche di software gestionali appositi per avvocati.

È il caso di LEGALDESK, facile da usare, in cloud ed integrato con strumenti che già vengono sfruttati nello studio legale come Google Drive, Google Calendario, Dropbox, ecc.

La prova è sicuramente il primo passo verso un modo nuovo e più efficiente di lavorare e nel migliore dei modi, più proficuo e semplice. Il fashion lawyer troverà sicuramente in LEGALDESK uno strumento valido e contemporaneo per svolgere al meglio e ogni giorno al sua professione.

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