Metodologie di design per la risoluzione di problemi in ambito forense


Il design thinking è il processo che applica metodologie di design per la risoluzione di problemi in tutti gli ambiti della vita fino all'esplorazione e definizione di un business

“Modernità non consiste nell’adottare quattro mobili quadrati”, dichiarò Gio’ Ponti quando…

Alt: di cosa stiamo parlando in un blog dedicato alla innovazione tecnologica e alla sua applicazione al mondo legale? Insomma, cosa ci azzecca un designer (famoso) con gli avvocati?

Forse ancora non vi avete fatto troppo caso, ma il design è uno degli argomenti più innovativi nel mondo digitale. Avete mai sentito parlare di “design thinking”?

LEGGI ANCHE: 15 falsi miti e qualche luogo comune degli avvocati.

Design thinking

Design Thinking

La definizione si deve a David Kelley (professore alla Stanford University e fondatore dell'azienda di Design IDEO) e suona più o meno così: è un processo che applica metodologie di design per la risoluzione di problemi in tutti gli ambiti della vita, dalla creazione di prodotti o servizi fino all'esplorazione e definizione di un business.

Le principali caratteristiche distintive della metodologia sono l’approccio “umano-centrico”, la multidisciplinarità e la collaborazione, la creatività.

Perché riguarda anche gli avvocati? Innanzitutto perché nessuna categoria che produce valore (prodotto o servizio) ne è esclusa. E anche se è decisamente prematuro pensare di “applicare” la metodologia al servizio professionale forense, qualche riflessione può già avanzarsi.

Prendiamo, per esempio, in considerazione il Regolamento europeo sulla Data Protection (Reg. (UE) 2016/679). Tutti sappiamo, e anche gli avvocati sanno, che entrerà definitivamente in vigore a maggio 2018. E non c’è istituzione, associazione forense, studio legale che non stia organizzando corsi, seminari, convegni per approfondirne l’impatto sugli studi legali, per formare i DPO (Data protection officer), per sollecitare i propri clienti (aziende soprattutto) ad attuare le prime forme di compliance.

Il concetto di Privacy by Design

Però forse pochi avvocati ancora sanno che l’articolo 25 del regolamento introduce il concetto di “privacy by design” , che significa immaginare la tutela dei dati personali del cliente sin dalla progettazione di una procedura, sino al suo risultato mettendosi dalla parte dell’…utente.

E’ con questo approccio “preventivo” che la compliance al regolamento dovrà fare i conti. Le misure dovranno ridurre al minimo il trattamento dei dati personali, pseudonimizzare i dati personali, garantire trasparenza circa le funzioni e il trattamento di dati personali, consentire all’interessato di controllare il trattamento dei dati e consentire al Titolare del trattamento di creare e migliorare le caratteristiche di sicurezza.

L’approccio “designer” riguarda ogni ambito. Basta digitare la parola sul sito del World Economic Forum (una organizzazione internazionale che pubblica approfondimenti provenienti da tutto il mondo al fine di “migliorare lo stato della popolazione mondiale”) per capire quanto? Un esempio? Il design applicato all’ambiente potrebbe significare la riduzione dei tre miliardi di pezzi di plastica in mare.

Anche quello della “resa visuale” dei servizi ai consumatori e ai cittadini forniti tramite web, app etc etc. è un ambito di applicazione importante. Me ne sono resa conto direttamente quando ho attivato il mio SPID. I siti degli enti fornitori erano talmente progettati male, che non ho potuto attivarlo da sola ma mi sono dovuta rivolgere ad un intermediario.

In conclusione possiamo dare due suggerimenti agli avvocati. Il primo come “fornitori” di un servizio alle persone: date il buon esempio nella tutela dei dati personali dei vostri clienti facendo attenzione all’aspetto logistico ma anche a quello tecnologico. Il secondo suggerimento riguarda gli avvocati come acquirenti di servizi tecnologici: quando scegliete un gestionale, per esempio, valutate anche quanto il suo utilizzo sia intuitivo e semplice. Perché vuol dire che è stato pensato “intorno a voi”.

Matteo Migliore - Fondatore di LEGALDESK

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