Riforma intercettazioni: un vero e proprio bavaglio per l’informazione?


Con il decreto legislativo 216 del 2017 sono stati adottati provvedimenti volti a disciplinare in maniera restrittiva le intercettazioni telefoniche

Le intercettazioni negli ultimi anni hanno assunto un ruolo importante nel sistema giudiziario penale in quanto sono state poste alla base di molte attività di indagine.

Allo stesso tempo hanno sollevato molti dubbi e interrogativi in quanto mettono a rischio il diritto alla privacy.

Nel tentativo di bilanciare l'interesse alla persecuzione dei reati e il diritto alla privacy c'è stata la riforma delle intercettazioni approvata dal precedente governo.

Non sono però mancati in merito dubbi esposti sia dagli avvocati che dall'Associazione Nazionale Magistrati, inoltre in molti hanno ritenuto si trattasse di un vero bavaglio per l'informazione.

Ecco i tratti salienti della riforma.

Riforma Intercettazioni: ratio

Riforma Intercettazioni: ratio

Con il decreto legislativo 216 del 2017 sono stati adottati provvedimenti volti a disciplinare in maniera restrittiva le intercettazioni telefoniche.

Il ministro Orlando all'indomani del'approvazione ha sottolineato l'importante ruolo delle intercettazioni, allo stesso tempo ha sottolineato l'importanza di non alimentare il pettegolezzo o distruggere la reputazione di persone che non sono coinvolte in procedimenti penali.

I tratti salienti della riforma delle intercettazioni, anche chiamata legge bavaglio, sono diversi. Uno degli obiettivi della riforma è quella di evitare che persone coinvolte in modo occasionale nelle conversazioni possano vedere violata la propria privacy sebbene non abbiano nulla a che fare con i reati che si intendono perseguire.

Insomma ognuno di noi è esposto al rischio di essere intercettato, magari solo perché ha chiamato il soggetto sul quale sono concentrate le indagini per comunicazioni di servizio o conversazioni amichevoli senza nulla sapere dei fatti su cui si sta indagando.

Non sono però mancati casi in cui tali conversazioni venivano comunque rese note, magari perché riguardavano personaggi pubblici o conosciuti al pubblico. Proprio per questo la riforma intende disciplinare la selezione delle comunicazioni intercettate.

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Il contenuto della riforma intercettazioni o legge bavaglio

La riforma prevede il divieto di trascrivere conversazioni ritenute irrilevanti per l'oggetto della conversazione e per i soggetti coinvolti. L'acquisizione delle comunicazioni rilevanti e lo stralcio di quelle irrilevanti avviene dopo il deposito delle stesse.

Le intercettazioni stralciate vanno depositate in uno specifico archivio e della custodia è responsabile il PM. I difensori e il giudice, fino al momento della conclusione di acquisizione, hanno la facoltà di chiedere l'ascolto di tali comunicazioni, ma non di averne copia.

Un altro punto controverso riguarda i captatori trojan, cioè dispositivi attivati da remoto e applicati a smartphone, computer e simili, in base alla riforma questi devono essere disattivati se la conversazione avviene in ambiente domiciliare, a meno che non vi sia il fondato timore che il luogo in cui si compie l'illecito sia proprio il domicilio.

Inoltre l'uso dei sistemi trojan è limitato al caso in cui si indaghi su reati connessi al terrorismo o alla criminalità organizzata. In realtà questo mezzo è stato rilevante in molte indagini condotte in passato su casi di corruzione e di conseguenza sono in molti a ritenere che senza questo importante mezzo molti reati non potranno essere perseguiti.

Particolare tutela viene posta anche alle comunicazioni tra difensori e soggetti sottoposti ad indagine.

La riforma contiene il divieto di intercettare le comunicazioni tra avvocato e il proprio assistito e nel caso in cui queste siano state comunque condotte non possono essere acquisite, cioè non possono far parte del fardello delle indagini.

La semplificazione dell'acquisizione delle intercettazioni è prevista solo in limitati casi, in particolare quando le conversazioni e comunicazioni telefoniche e telematiche siano inerenti a reti di particolare gravità posti in essere da pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione.

In questo caso l'autorizzazione alle intercettazioni e quindi al loro uso nell'ambito del procedimento penale è subordinato a minori restrizioni.

La legge bavaglio

Come detto in precedenza l'obiettivo della riforma è equilibrare l'esigenza di perseguire reati con l'esigenza di tutela della privacy, proprio per questo una parte della nuova normativa riguarda proprio la diffusione dei contenuti delle comunicazioni.

Infatti è previsto il divieto di pubblicazione delle intercettazioni di fatti strettamente privati oppure penalmente irrilevanti, ma di interesse pubblico. Il decreto intercettazioni prevede per chi viola tale disposizione una reclusione fino a 4 anni.

Il reato è comunque perseguibile su querela di parte e non d'ufficio. Ciò vuol dire che se il giornalista X rende pubbliche riprese audio e video di incontri privati o registrazioni ottenute fraudolentemente, per poter essere perseguito deve essere querelato da una delle parti offese.

Il pubblico ministero non può procedere d'ufficio anche se ha notizia del reato commesso.
Secondo i giornalisti ciò lede il diritto di cronaca e anche il diritto di essere informati. A criticare la riforma, oltre all'ANM (Associazione Nazionale Magistrati) che vede nella legge bavaglio un forte limite, era stato anche il procuratore capo di Roma Alfonso Pignatone.

Il realtà gli allarmi lanciati da diverse parti non sono rimasti inascoltati perché il ministro della Giustizia Bonafede ha bloccato l'entrata in vigore della riforma voluta dal governo Gentiloni con il ministro Orlando.

Questo non vuol dire che le norme sulle intercettazioni non saranno riscritte, infatti il ministro Bonafede ha sottolineato che una riforma sarà sicuramente proposta, la stessa però sarà il frutto di un percorso partecipato che coinvolgerà le procure e il Consiglio Forense. L'obiettivo resta quello di tutelare tutti gli interessi in gioco.

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Come gestire lo studio con attenzione alla privacy dei clienti

Come gestire lo studio con attenzione alla privacy dei clienti

La riforma delle intercettazioni di sicuro ha risposto ad un problema molto sentito ed inerente la privacy di chi si trova coinvolto, in modo diretto o indiretto, in indagini e gli avvocati sanno bene quanto sia importante quotidianamente porre in essere comportamenti volti a tutelare la vita privata dei propri assistiti.

Infatti, quando una persona si rivolge ad un avvocato deve purtroppo raccontare fatti privati che possono riguardare la propria sfera personale, la vita familiare, i rapporti di lavoro o di vicinato. Per tutelare la privacy dei clienti è bene affidarsi solo a collaboratori seri e competenti, che seguano le disposizioni del superiore e quindi non raccontino in giro i fatti privati dei vari assistiti.

Problemi relativi alla privacy possono inoltre derivare anche dal cattivo uso delle nuove tecnologie informatiche e in particolare dal processo telematico. In realtà anche in questo caso l'avvocato deve mettere impegno per proteggere i dati limitando l'accesso ai dispositivi e in particolare non condividendo i codici di accesso ai servizi telematici.

Se inavvertitamente il computer dello studio legale dovesse finire in mano a malintenzionati, comunque questi difficilmente riuscirebbero ad entrare negli archivi soprattutto quando si usa un gestionale efficiente.
Tra i gestionali più evoluti a disposizione degli avvocati c'è LegalDesk.

Perché dovresti sceglierlo? I motivi sono diversi. In primo luogo consente l'accesso al processo telematico, il tutto attraverso chiavi di accesso personalizzate.

Per accedere non basta avere un gestionale come LegalDesk occorre anche essersi autenticati attraverso firma digitale e certificato di autenticazione. Una volta eseguito l'accesso è possibile non semplicemente porre in essere gli atti processuali, ma anche prenderne visione.

Il tutto attraverso l'accesso all'archivio. Il singolo cliente a sua volta può eseguire l'accesso agli atti del processo telematico dopo essersi autenticato, ma la sua autenticazione può essere definita di grado inferiore, infatti può accedere solo agli atti che lo riguardano.

Questo consente da una parte di verificare a che punto è arrivata la procedura che lo riguarda e anche capire che eventuali ritardi non sono dovuti allo scarso interesse del legale, ma a tempi di attesa lunghi determinati dal carico di lavoro dei tribunali.

LegalDesk però non ti offre solo l'accesso in modo sicuro e a tutela della privacy ai servizi per il processo telematico, ma molto di più.

Infatti può essere considerato un vero e proprio ufficio. Consente di archiviare in formato digitale tutti gli atti dei processi e di conseguenza elimina l'onere di avere i cartacei che occupano spazio e richiedono costi relativi a stampa e carta.

Trattandosi di un vero e proprio ufficio consente di avere un'agenda che notifica scadenze e appuntamenti, l'efficienza a questo punto sarà il tuo forte. Tra i servizi offerti vi è anche la rubrica con i recapiti di tutti i clienti, sarà più facile così contattare il cliente per comunicare novità, per inviare pubblicità o comunque notizie inerenti il marketing.

LegalDesk ti offre anche un supporto notevole nella gestione della fatturazione in quanto consente di realizzare sia preventivi sia vere e proprie fatture, il tutto senza dover ricorrere ogni volta al commercialista. Questo servizio è molto comodo in vista dell'entrata in vigore del'obbligo di fatturazione elettronica anche nei servizi offerti a privati e non solo nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Il gestionale funziona anche in Cloud: potrai gestire il lavoro in qualunque occasione, ad esempio potrai rileggere gli atti di un processo anche mentre sei in vacanza, oppure potrai notificare un atto mentre sei in aereo, il tutto sempre senza rinunciare alla sicurezza.

L'insieme di tutte le funzionalità di LegalDesk ti consente di risparmiare anche fino a tre ore del tuo prezioso tempo ogni giorno. Tempo che potrai dedicare alla famiglia, alla formazione, ad elaborare una strategia di marketing.

Di sicuro migliorerà la qualità del lavoro svolto. LegalDesk è disponibile anche in versione prova, in questo caso per un mese avrai accesso al gestionale senza dover pagare, avrai a disposizione anche il servizio di assistenza per utilizzare al meglio il gestionale.

Matteo Migliore - Fondatore di LEGALDESK

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