Senza fattura elettronica non si potrà detrarre l’Iva


Una delle novità più importanti del Decreto Legge 119/2018 concerne proprio la fatturazione elettronica e la conseguente detrazione dell'imposta sul valore aggiunto

Una delle novità più importanti del Decreto Legge 119/2018 concerne proprio la fatturazione elettronica e la conseguente detrazione dell'imposta sul valore aggiunto.

In caso di fattura elettronica emessa in modo tardivo, infatti, non ci saranno sanzioni economiche da pagare ma l'acquirente/committente vedrà dilatarsi i tempi per la detrazione.

Detrazione IVA e fattura elettronica: vediamoci chiaro

Detrazione IVA e fattura elettronica: vediamoci chiaro

Come specificato in una nota dall'Agenzia delle Entrate, la fattura elettronica riferita al primo semestre 2019 può essere emessa entro il termine specifico della liquidazione IVA: non ci sarà, dunque, lo spazio per l'applicazione di una sanzione e, nel caso la fattura venga regolarizzata nel periodo immediatamente successivo a quello prescritto, la sanzione sarà ridotta al 20%.

Benché l'articolo 10 del decreto legge 119/2018 si mostri molto favorevole al cedente, lo stesso non può dirsi nei riguardi dell'acquirente giacché ci si chiede se egli possa egualmente detrarre l'IVA pur non in presenza di una fattura elettronica regolarmente emessa.

A tal proposito, l'Agenzia delle Entrate è chiara e perentoria: tutte le operazioni interne devono obbligatoriamente assoggettarsi al sistema di fatturazione elettronica, non potendo più darsi luogo a quelle cartacee.

Uno svantaggio non da poco per un professionista che si troverebbe a detrarre l'IVA in un periodo successivo alla data di emissione di fattura, pur avendo già pagato un corrispettivo maggiorato nel semestre precedente.

Una soluzione dirimente non è ancora ipotizzabile. Un correttivo, però, potrebbe essere trovato nell'immediato. Per il primo periodo, infatti, si potrebbe lasciare inalterato il sistema di fatturazione cartacea e, solo dopo un certo periodo di rodaggio, addivenire finalmente a quella elettronica.

Questa soluzione, a ben vedere, avvantaggerebbe un po' tutti perché l'ente per la riscossione non dovrebbe rimetterci alcunché, fermo restante l'obbligo per il cedente di assoggettarsi al termine per la liquidazione periodica.

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Cosa accade se si emette una fattura tardiva

Come già avuto modo di spiegare, l'attuale Governo M5Stelle-Lega, per ovviare alla prima problematica fase della fatturazione elettronica obbligatoria, ha deciso di non applicare sanzioni relative all'emissione tardiva della fattura per i primi sei mesi del 2019. Ma, decorso tale termine, cosa accade e quali sono le conseguenze?

Come ampiamente chiarito anche dall'Agenzia delle Entrate, la fattura elettronica è il presupposto giuridico-legale che conduce alla detrazione dell'IVA sugli acquisti.

Nel caso in cui ci si trovasse in presenza di un'emissione tardiva di fattura elettronica, solo colui che acquista la merce oggetto del documento fiscale, altrimenti definito cessionario, non è assoggettato a sanzioni per i primi sei mesi del nuovo anno.

Un esempio, forse, può aiutare a comprendere quale sia il problema di base. Un professionista con liquidazione trimestrale dell'imposta sul valore aggiunto, infatti, potrebbe trovarsi nella situazione di dover procedere all'incasso di una fattura emessa da un'azienda che, al contrario, liquida l'IVA mese dopo mese.

Ebbene, mentre il professionista può procedere legittimamente a inviare la fattura entro il 16 maggio 2019 senza il timore di incorrere in alcuna sanzione, l'azienda potrà procedere a detrarre l'IVA solo dal mese successivo, propriamente da giugno 2019, non importando la circostanza del pagamento avvenuto ben sei mesi prima.

Quindi, temporaneamente, si potrebbe ricorrere alla soluzione cartacea, come già sottolineato in precedenza. Anche perché, e giova ricordarlo, sebbene la fattura elettronica sia l'unico strumento idoneo ai fini fiscali, ciò non vuol dire che la fattura cartacea sia priva di effetti civili.

Tutt'altro. Essa, difatti, servirà sempre a provare l'avvenuta fornitura di beni e servizi, diventando il presupposto giuridico-economico per la riscossione del credito portato.

Fattura elettronica tra privati: come funziona?

Fattura elettronica tra privati: come funziona?

All'interno della recente manovra Finanziaria 2018 è previsto l'obbligo per i privati, a partire dal 1 gennaio 2019, di uniformarsi al sistema di fatturazione elettronica.

Tale obbligo, infatti, concerne tutta la fatturazione B2B, altrimenti definita BusinessToBusiness, relativa all'emissione di ogni documento fiscale che abbia per oggetto la riscossione di somme di denaro conseguenti alla cessione e allo scambio di beni e servizi.

L'obbligo summenzionato, però, soffre di una specifica eccezione: non saranno soggetti all'imposizione descritta in Finanziaria tutte quelle organizzazioni previste e menzionate all’articolo 27 comma 3 del Decreto Legge n. 98/11 oppure quei soggetti ricadenti all'interno del regime forfettario disciplinato dalla Legge n. 190/14.

Benché la normativa sulla fatturazione elettronica risulti in più punti fumosa e lacunosa, essa ha il pregio di schematizzare, in modo semplice e diretto, tutti i passaggi volti alla creazione della fattura da emettere.

Il documento fiscale sarà creato in una particolare estensione, definita Extensible Markup Language o rintracciabile con l'acronimo XML, leggibile e scaricabile solo attraverso il cosiddetto Sistema di Interscambio.

Ogni azienda, attraverso il portale pubblico che sarà reso presto disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate oppure attraverso la modalità del cassetto fiscale di cui è già in dotazione, in tempo reale e con pochi e semplici click potrà indicare in che maniera desideri ricevere la fattura, salutando per sempre la modalità cartacea che, laddove presente, risulterà semplicemente inefficace.

La fattura così creata, sarà considerata come non emessa e non circolante all'interno dell'azienda.

Se, invece, la fattura sarà emessa attraverso il Sistema di Interscambio già descritto, essa dovrà preliminarmente essere registrata e successivamente autorizzata al fine di essere messa in esecuzione per ricevere il pagamento.

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Studio legale e la fatturazione elettronica

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Matteo Migliore - Fondatore di LEGALDESK

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