L'intelligenza artificiale (AI) è , secondo la definizione di Wikipedia, l'abilità di un computer di svolgere funzioni e ragionamenti tipici della mente umana.
Per il dizionario De Mauro è l’«insieme di studi e tecniche che tendono alla realizzazione di macchine, specialmente calcolatori elettronici, in grado di risolvere problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana».
Nel 1956 John McCarthy coniò il termine “intelligenza artificiale. L’occasione fu un seminario di due mesi, presso il Dartmouth College di Hanover (New Hampshire, USA), a cui invitò dieci ricercatori interessati alla teoria degli automi, alle reti neurali, allo studio dell’intelligenza, ma con interessi che spaziavano anche dallo sviluppo di sistemi di ragionamento automatico ai giochi come la dama.
Negli anni ’60 e ’70 gli studi sull’intelligenza artificiale erano confinati in ambito accademico. Ed è in quegli anni che furono sviluppate anche le prime reti neurali e la logica fuzzy. Due concetti alla base dell’intelligenza artificiale
Non esiste, però, ancora una definizione universalmente accettata perché l’AI (dall’inglese Artificial Intelligence) è un settore estremamente recente e in fortissima evoluzione.
Da un lato vi è Bellman per esempio che la considera «l’automazione di attività che associamo al pensiero umano» come «il prendere decisioni, la risoluzione automatica di problemi, l’apprendimento… ».
Dall’altro vi è Knight (1991) che la considera come « lo studio delle facoltà mentali mediante l’uso di modelli computazionali».
Poi vi è chi considera un ossimoro l’espressione intelligenza artificiale, ossia l’unione di due concetti di significato opposto che, insieme, producono un paradosso. Sembrerebbe anomalo attribuire all’artificiale una prerogativa tipica della natura umana, ossia l’intelligenza.
Inoltre esistono due teorie sull’intelligenza artificiale delle macchine: l’IA forte e l’IA debole.
Si parla di intelligenza artificiale debole quando un computer non sarà mai in grado di raggiungere le capacità intellettive umane, ma solo di simulare alcuni processi cognitivi umani senza riuscire a riprodurli nella loro totale complessità. E questo è il presente.
I fautori, invece, della teoria dell’intelligenza artificiale forte, si spingono oltre e ipotizzano che un giorno – magari tra solo venti o trent’anni – le “macchine” avranno un’intelligenza propria, autonoma e indipendente, pari o superiore a quella umana.
Dove arriverà l’intelligenza artificiale nel 2018?

Tutti gli indicatori mostrano che gli investimenti nello sviluppo e nell’integrazione dell’AI e, in particolare, del machine learning, stanno continuando a crescere.
Questo nuovo anno quindi potrebbe fornire molti passi in avanti soprattutto nell’uso delle tecnologie per i Big Data.
Le aziende, con la costante crescita dei dati prodotti dall’Internet of Things, si rivolgeranno al machine learning per analizzare ed elaborare le informazioni. Di conseguenza l’intelligenza artificiale sarà l’unico modo in cui le aziende potranno elaborare tutti i dati che posseggono.
Sempre più aziende negli ultimi anni, infatti, si stanno adoperando per servirsi di assistenti virtuali per gestire il flusso di dati quotidiano, questo poiché fondamentalmente l’essere umano non riesce a stare al passo con la velocità della tecnologia (Secondo Forbes, solo il 38% delle aziende ha utilizzato l'intelligenza artificiale nel 2016, ma entro il 2018 la percentuale aumenterà fino al 62%).
L’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di pensare alla tecnologia, e le aziende stanno investendo significativamente in questo settore per aumentare le proprie attività future.
L’IDC (International Data Corporation) ha stimato che il mercato crescerà fino a più di 47 miliardi nel 2020. L’intelligenza artificiale include una varietà di tecnologie e strumenti, alcuni testati nel tempo, altri relativamente nuovi e si prevede che entro il 2020 circa l’85% dei rapporti tra le aziende e la clientela sarà gestito dall’intelligenza artificiale. Nel breve termine quindi vi sarà maggiore attenzione sulla precisione dei robot e di conseguenza un passaggio di grosse quantità di lavoro sulle spalle dei chatbot.
Che cosa sono i chatbot?
Sono bot (programmi) che interagiscono con gli utenti tramite una chat. Simulando una conversazione umana. Le aziende hanno cominciato a intravedere un grande potenziale nella nascente “bot economy”. Diversi brand e società editoriali hanno sviluppato bot per i canali di messaging e collaborativi.
Tra questi HP, la già citata 1-800-Flowerse e la Cnn. Importantissimi sono i potenziali risparmi annuali che le aziende potrebbero realizzare se i chatbot arrivassero a sostituire in parte il loro customer service e il reparto vendite. In Italia, in particolare, sempre più aziende cominciano a interessarsi ai chatbot, tra queste soprattutto, le agenzie di marketing e quelle che hanno un reparto di customer care.
L’ipotesi più accreditata è che si riuscirà finalmente a gestire la tecnologia, includendo l’intelligenza emotiva dal punto di vista comunicativo, più chiaramente si cercherà di realizzare macchine in grado di comunicare tra di loro senza problemi come accade quotidianamente tra le persone. Nel giro di pochi anni si prevede che gli assistenti vocali potranno essere in grado di eseguire consulenza psichiatriche o addirittura essere da supporto per altri tipi di esigenze.
Questa nuova tecnologia ha il potere di sottrarre gran parte del lavoro pesante al nostro lavoro e addirittura ha il potenziale potere di aiutarci nel futuro nella nostra vita personale, qualcosa che fino a qualche anno fa non solo non esisteva, ma era impensabile.
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Le tecnologie di Intelligenza Artificiale nel 2018
Sicuramente per quanto riguarda la lingua e la scrittura poiché pronunciare (o scrivere) le parole giuste nella sequenza corretta per trasmettere un messaggio chiaro che possa essere facilmente compreso dall’ascoltatore (o lettore) può essere un’attività difficile. Per una macchina che tratta le informazioni in modo completamente diverso da quello del cervello umano, può essere ancora più complicato.
La soluzione a questo problema è stata la chiave nel campo di crescita della Natural Language Generation (NLG), la creazione di linguaggi naturali, un campo che ha compiuto grandi passi avanti e che ha cominciato ad essere utilizzato in molte aree della nostra vita. Attualmente viene usato nel servizio clienti per generare report e riepiloghi di mercato.
Altra importante tecnologia riguarda il riconoscimento vocale. Attualmente è utilizzato in sistemi di risposta vocale interattiva e applicazioni mobili. Ogni giorno, sempre più sistemi incorporano la trascrizione e la trasformazione del linguaggio umano in formati utili per computer. Le società che offrono servizi di riconoscimento vocale includono NICE, Nuance Communications, OpenText e Verint Systems.
Anche gli agenti virtuali stanno vivendo un periodo di enorme interesse, insieme a un rapido progresso nell’innovazione e nella tecnologia. Attualmente sono utilizzati nel servizio clienti e nel supporto della gestione della casa intelligente. Alcune delle aziende che forniscono agenti virtuali includono Amazon, Apple, Soluzioni Artificiali, Assist AI, Creative Virtual, Google, IBM, IPsoft, Microsoft, Satisfi.
Ancora, ricordiamo che, le macchine intelligenti sono in grado di introdurre regole e logiche ai sistemi di intelligenza artificiale e possono essere utilizzate per l’impostazione e la formazione iniziali o per la manutenzione. Vengono utilizzate in un’ampia varietà di applicazioni aziendali, assistendo o effettuando decisioni automatiche. Alcune delle società che forniscono questo servizio sono Advanced Systems Concepts, Informatica, Maana, Pegasystems, UiPath.
Le aziende stanno anche stanno investendo pesantemente in questo campo, con hardware destinati a accelerare notevolmente la prossima generazione di applicazioni: si va dalle unità di elaborazione grafica (GPU) alle apparecchiature specificamente progettate e architettate per eseguire in modo efficiente i processi. Tra le aziende che si stanno concentrando su IA-Optimized Hardware ci sono Alluviate, Cray, Google, IBM, Intel, Nvidia.
Altra importante tecnologia è l’automazione dei processi robotici è possibile grazie a script e metodi che imitano e automatizzano le attività umane per supportare processi aziendali. Ora viene utilizzato in situazioni particolari in cui è troppo costoso o inefficiente assumere esseri umani per un lavoro o un compito specifico. Dobbiamo ricordare che l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire gli esseri umani, ma a completare le loro abilità e rafforzare il talento umano. Alcune delle aziende incentrate su questo tema includono Advanced Systems Concepts, Automation Anywhere, Blue Prism, UiPath, WorkFusion.
L’elaborazione della lingua naturale (NLP) riguarda le interazioni tra computer e linguaggi umani (naturali). Questa tecnologia utilizza analisi di testo per comprendere la struttura delle frasi, nonché il loro significato e intenzione, attraverso metodi statistici e di apprendimento automatico.
Inoltre vengono utilizzati da una vasta gamma di assistenti automatici e di applicazioni per estrarre i dati non strutturati. Alcuni fornitori di servizi e fornitori di queste tecnologie includono Basis Technology, Coveo, Expert System, Indico, Knime, Lexalytics, Linguamatics, Mindbreeze, Sinequa, Stratifyd e Synapsify.
Intelligenza artificiale e occupazione

In base ad uno studio che analizza l’impatto della IA sul business aziendale e l’occupazione, presentato da Accenture a Davos, in occasione del World Economic Forum, si pensa chee l'IA potrà avere un ruolo centrale per il business e cambierà le attività quotidiane.
In particolare il 72% dei 1.200 top manager intervistati crede che la tecnologia intelligente sarà strategica per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato. Secondo il 61% dei manager, nei prossimi tre anni crescerà il numero delle figure professionali che utilizzeranno quotidianamente l'Intelligenza Artificiale.
Al tempo stesso il 69% dei 14mila lavoratori intervistati è consapevole dell'importanza di sviluppare competenze che permettano di lavorare con le macchine intelligenti.
Entro il 2022, l’intelligenza artificiale potrà incrementare i ricavi delle imprese del 38% e far crescere l'occupazione del 10% se i Ceo sapranno aggiornare i modelli di business e soprattutto formare i dipendenti all'uso delle tecnologie intelligenti.
Per l'economia mondiale globale, questo si tradurrebbe in una crescita dei profitti pari a 4,8 trilioni di dollari. A queste condizioni, anche il livello di occupazione potrebbe beneficiare di un aumento del 10%.
L’intelligenza artificiale ed avvocati
Si riscontra ancora un ampio divario tra l'apertura dei lavoratori verso l'intelligenza artificiale e le iniziative concrete avviate dai manager per favorire la loro riqualificazione: questo mette a rischio le potenzialità di crescita.
Infatti, sebbene il 54% dei dirigenti aziendali consideri la collaborazione uomo-macchina cruciale per il business, solo il 3% ha previsto un aumento significativo degli investimenti nella riqualificazione dei propri collaboratori entro i prossimi tre anni.
Secondo Accenture va ripensato il lavoro partendo dai lavoratori, partendo dai compiti, anziché dai ruoli, e assegnare i task di volta in volta a macchine e persone, bilanciando la necessità di automatizzare il lavoro con quella di valorizzare le capacità delle persone e va incanalato il potenziale della forza lavoro verso aree che possono creare maggior valore, oltre ovviamente ad accelerarne la riqualificazione.